Nessuna forma di razzismo ma la consapevolezza che chi fugge dall’Africa non può essere aiutato con la semplice ospitalità e che questo fenomeno sta oramai esplodendo con possibili forti tensioni sociali.
Questo il senso della protesta civile per la difesa dei diritti dei cittadini e delle imprese e contro il Governo sordo alle richieste della comunità e cieco rispetto alla realtà che si è tenuta oggi a San Salvo. La manifestazione, alla quale hanno preso parte i sindaci e amministratori di di Cupello, Castiglione Messer Marino, Monteodorisio, Casalanguida, Casalbordino e Villafonsina, ha visto la partecipazione di imprenditori e commercianti. In una ex struttura alberghiera della zona industriale di San Salvo dovrebbero essere accolti 50 migranti e sette sono già arrivati. Tiziana Magnacca, sindaco della cittadina adriatica, nel corso di una conferenza stampa, ha spiegato che “il progetto ospitalità attuato dal governo nazionale è fuori da ogni controllo. Non è più un’emergenza ma è diventato un fenomeno strutturale. Quella di questa mattina non è una protesta contro queste persone che meritano tutto il n ostro rispetto, ma dobbiamo far capire che non basta partire dai loro paesi per essere accolti e poi cosa accade gli troviamo anche il lavoro, che non possiamo assicurare nemmeno ai nostri concittadini?”. E poi ha aggiunto che si tratta di migranti economici “per quanto tempo ancora dobbiamo pagare le tasse per questo che è diventato un costo sociale elevato e non più sostenibile?».
Magnacca ha ribadito di non essere contro i migranti né contro il Prefetto “che fa solo il suo dovere di uomo dello Stato”, ma “siamo contro il governo e che consente di ospitare persone che poi ciondolano per intere giornate nelle nostre città”.
Da San Salvo a Penne. Il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri e il Capogruppo di maggioranza della Lista ‘Per Penne’ del Comune di Penne, Emidio Camplese, sono intervenuti sul possibile arrivo 50 di ‘presunti profughi’ nella città vestina.
“Sono voci sempre più insistenti e parlano di almeno 50 presunti immigrati affidati a una delle 11 cooperative che si sono aggiudicate l’ultimo bando della Prefettura per 1.114 unità, e che dovrebbero insediarsi in un fabbricato di proprietà privata, situato in località Blanzano, a breve distanza dall’ospedale ‘San Massimo’. Ovviamente chiediamo alla Prefettura e al sindaco di confermare o meno tale notizia, che sta determinando un forte stato di agitazione e di preoccupazione tra la popolazione. In caso affermativo chiediamo al sindaco di promuovere subito una mobilitazione per guidare il ‘fronte del no’: Penne non può accogliere altri presunti profughi, una città abbandonata dalle Istituzioni, esclusa dalle misure di sostegno del cratere sismico, con un ospedale in via di chiusura, scuole crollate e strade dissestate in seguito all’emergenza maltempo dell’inverno scorso e soprattutto priva di fondi per coprire i costi inerenti la sicurezza e il controllo del territorio. Siamo pronti ad alzare barricate per difendere gli interessi del territorio vestino. Abbiamo tenuto alta la guardia, ben sapendo che almeno 3 Organismi hanno candidato Penne quale sito per ospitare parte dei 1.114 presunti profughi destinati a Pescara e provincia, ovvero la Cogecstre, la Asp 1 e la Cooperativa AGH Resort – Paly Gold di Gallipoli. Ora però le voci sono diventate ancora più insistenti e soprattutto dettagliate circa la sistemazione decisa per almeno 50 presunti profughi che dovrebbero sbarcare nella città vestina entro pochissime ore: le 50 unità dovrebbero essere sistemate all’interno di un fabbricato di proprietà privata, preso in gestione dalla AGH Resort, situato in località Blanzano, dettagli troppo precisi per non suscitare la nostra attenzione. E a questo punto i nostri interrogativi assumono una veste ufficiale e li rivolgiamo direttamente a Prefettura e sindaco, al fine di informare la cittadinanza che a oggi non sa cosa sta per accadere nel pieno centro di Penne. Innanzitutto vogliamo sapere se tale notizia corrisponde al vero, vogliamo sapere per quale data esattamente è previsto l’arrivo dei 50 presunti profughi, e da quali Paesi arrivano, ovvero se fuggono dalla guerra o se piuttosto, come nella maggior parte dei casi, fuggono dalla povertà. Se l’indiscrezione dovesse essere confermata – hanno proseguito i Capigruppo Sospiri e Camplese – ovviamente chiediamo al sindaco di fermare l’intera procedura con effetto immediato perché Penne non può sopportare un ulteriore onere che inevitabilmente avrà conseguenze ed effetti sul tessuto sociale”.